17 luglio 2025
«I social network possono costituire, all'interno di una comunità, una preziosa fonte di divulgazione e di confronto, ma invito tutti quanti a utilizzarli con correttezza e a non per diffondere ad arte notizie false».
È l'appello fatto durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale da Giulia Gobetto, assessore a Istruzione e Comunicazione Istituzionale. Fra i punti all'ordine del giorno era infatti un'interpellanza presentata dalla consigliera Laura Cargnino, capogruppo di SiAmo San Maurizio, in merito al servizio scuolabus per il prossimo anno scolastico.
L'assessore Gobetto ha spiegato di non poter discutere l'interpellanza perché la gara d'appalto per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico è ancora in corso, aggiungendo a margine una riflessione sulle informazioni false in proposito diffuse sui social network nelle scorse settimane da un utente non identificabile dal proprio profilo e che avevano creato preoccupazione e confusione fra alcuni genitori degli alunni.
«Come assessore con delega all'Istruzione in una Giunta che in questi anni ha sempre dimostrato la massima attenzione alle esigenze delle famiglie e ai servizi scolastici – ha dichiarato Giulia Gobetto – nonché come assessore con delega alla comunicazione istituzionale, vorrei rilevare e condannare l'utilizzo scorretto e vergognoso dei social che qualcuno con un profilo finto ha fatto in queste settimane diffondendo notizie grossolanamente false in merito alla questione scuolabus e alimentando una polemica che evidentemente aveva ben altre intenzioni. Insieme all’Amministrazione Comunale precedente – ha continuato l'assessore Gobetto – sono stata tra i primi sostenitori della creazione della pagina Facebook istituzionale del Comune. Questo perché credo nel valore divulgativo e immediato dei social, a patto però che vengano utilizzati per lo scopo corretto: informare e comunicare in modo chiaro e ufficiale. E questo è ciò che facciamo attraverso l'utilizzo dei canali di comunicazione istituzionale del Comune, dall'ufficio stampa al sito internet fino appunto ai social. Come amministratori, utilizziamo i social anche a titolo personale, ma tendenzialmente non interveniamo nelle discussioni che nascono nelle chat o nei gruppi privati, proprio perché non sono quelli i canali ufficiali. Poi naturalmente ciascuno di noi stessi amministratori, in quanto privato cittadino, è libero di intervenire se e nel modo in cui lo ritiene necessario, magari per correggere informazioni distorte o placare toni eccessivi. Questa volta però abbiamo assistito alla diffusione di messaggi provenienti da profili anonimi o da pseudonimi, messaggi evidentemente mirati a creare polemiche e a veicolare informazioni scorrette. Li ho letti personalmente, così come ho visto che un cittadino è intervenuto con puntualità e precisione, fornendo i dati corretti. Questo stesso cittadino, però, è stato a sua volta bersaglio di ulteriori commenti falsi e pretestuosi e ciò mi ha fatto capire che dietro quei messaggi non c’era la preoccupazione genuina di un genitore, ma ben altro intento. Perché un genitore davvero interessato avrebbe trovato già la risposta nel primo commento ben documentato. Ricordo che la diffusione di informazioni false, calunniose o fuorvianti può costituire reato e comportare gravi conseguenze legali. Rivolgo quindi un messaggio diretto a chi con tanto fervore e poca aderenza ai fatti ha scritto tra le altre cose (cito testualmente): “Dovrei candidarmi io, vincere e sciogliere tutte le vecchie risorse comunali, in pratica fare con voi come voi fate con gli altri”. Ebbene, sono lieta di sapere che ci sono cittadini intenzionati a mettersi in gioco alle prossime elezioni comunali. Faccio però notare che in quel caso, per candidarsi, non potrebbero nascondersi dietro un nome falso ma dovrebbero metterci la faccia, come hanno il coraggio di fare tutti coloro che desiderano rendersi credibili. Invito dunque il cittadino in questione a prendere appuntamento: sarò felice di rispondere a qualsiasi suo dubbio o domanda, ma a viso aperto e in un confronto civile e trasparente».
In seguito all'intervento dell'assessore Gobetto, anche la consigliera Laura Cargnino, di professione Avvocata, ha ribadito la perseguibilità in termini di legge di chi pubblica sui social informazioni false o messaggi diffamatori.
«Ringrazio la consigliera Cargnino per la comprensione e per il suo intervento, frutto di un'importante esperienza professionale – conclude Giulia Gobetto – Mi auguro che davvero tutti quanti imparino a fare dei social network un uso sempre più corretto e responsabile».
È l'appello fatto durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale da Giulia Gobetto, assessore a Istruzione e Comunicazione Istituzionale. Fra i punti all'ordine del giorno era infatti un'interpellanza presentata dalla consigliera Laura Cargnino, capogruppo di SiAmo San Maurizio, in merito al servizio scuolabus per il prossimo anno scolastico.
L'assessore Gobetto ha spiegato di non poter discutere l'interpellanza perché la gara d'appalto per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico è ancora in corso, aggiungendo a margine una riflessione sulle informazioni false in proposito diffuse sui social network nelle scorse settimane da un utente non identificabile dal proprio profilo e che avevano creato preoccupazione e confusione fra alcuni genitori degli alunni.
«Come assessore con delega all'Istruzione in una Giunta che in questi anni ha sempre dimostrato la massima attenzione alle esigenze delle famiglie e ai servizi scolastici – ha dichiarato Giulia Gobetto – nonché come assessore con delega alla comunicazione istituzionale, vorrei rilevare e condannare l'utilizzo scorretto e vergognoso dei social che qualcuno con un profilo finto ha fatto in queste settimane diffondendo notizie grossolanamente false in merito alla questione scuolabus e alimentando una polemica che evidentemente aveva ben altre intenzioni. Insieme all’Amministrazione Comunale precedente – ha continuato l'assessore Gobetto – sono stata tra i primi sostenitori della creazione della pagina Facebook istituzionale del Comune. Questo perché credo nel valore divulgativo e immediato dei social, a patto però che vengano utilizzati per lo scopo corretto: informare e comunicare in modo chiaro e ufficiale. E questo è ciò che facciamo attraverso l'utilizzo dei canali di comunicazione istituzionale del Comune, dall'ufficio stampa al sito internet fino appunto ai social. Come amministratori, utilizziamo i social anche a titolo personale, ma tendenzialmente non interveniamo nelle discussioni che nascono nelle chat o nei gruppi privati, proprio perché non sono quelli i canali ufficiali. Poi naturalmente ciascuno di noi stessi amministratori, in quanto privato cittadino, è libero di intervenire se e nel modo in cui lo ritiene necessario, magari per correggere informazioni distorte o placare toni eccessivi. Questa volta però abbiamo assistito alla diffusione di messaggi provenienti da profili anonimi o da pseudonimi, messaggi evidentemente mirati a creare polemiche e a veicolare informazioni scorrette. Li ho letti personalmente, così come ho visto che un cittadino è intervenuto con puntualità e precisione, fornendo i dati corretti. Questo stesso cittadino, però, è stato a sua volta bersaglio di ulteriori commenti falsi e pretestuosi e ciò mi ha fatto capire che dietro quei messaggi non c’era la preoccupazione genuina di un genitore, ma ben altro intento. Perché un genitore davvero interessato avrebbe trovato già la risposta nel primo commento ben documentato. Ricordo che la diffusione di informazioni false, calunniose o fuorvianti può costituire reato e comportare gravi conseguenze legali. Rivolgo quindi un messaggio diretto a chi con tanto fervore e poca aderenza ai fatti ha scritto tra le altre cose (cito testualmente): “Dovrei candidarmi io, vincere e sciogliere tutte le vecchie risorse comunali, in pratica fare con voi come voi fate con gli altri”. Ebbene, sono lieta di sapere che ci sono cittadini intenzionati a mettersi in gioco alle prossime elezioni comunali. Faccio però notare che in quel caso, per candidarsi, non potrebbero nascondersi dietro un nome falso ma dovrebbero metterci la faccia, come hanno il coraggio di fare tutti coloro che desiderano rendersi credibili. Invito dunque il cittadino in questione a prendere appuntamento: sarò felice di rispondere a qualsiasi suo dubbio o domanda, ma a viso aperto e in un confronto civile e trasparente».
In seguito all'intervento dell'assessore Gobetto, anche la consigliera Laura Cargnino, di professione Avvocata, ha ribadito la perseguibilità in termini di legge di chi pubblica sui social informazioni false o messaggi diffamatori.
«Ringrazio la consigliera Cargnino per la comprensione e per il suo intervento, frutto di un'importante esperienza professionale – conclude Giulia Gobetto – Mi auguro che davvero tutti quanti imparino a fare dei social network un uso sempre più corretto e responsabile».
A cura di
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Descrizione | È il punto di arrivo delle comunicazioni scritte all'Ente | ||||||||||||||||
Area | Settore Amministrativo - Demografico | ||||||||||||||||
Responsabile | Bertino dott. Luca Francesco | ||||||||||||||||
Indirizzo | Piazza Martiri della Libertà n. 1 | ||||||||||||||||
Telefono |
011/9263203 |
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Fax |
011/9278171 |
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protocollo@comune.sanmauriziocanavese.to.it |
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PEC |
protocollo@pec.comune.sanmauriziocanavese.to.it |
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